Una giornata di lutto e ritorno al medioevo
“Non dimenticare mai che una crisi politica, economica o religiosa sarà sufficiente per mettere in discussione i diritti delle donne. Questi diritti non saranno mai acquisiti. Dovrai rimanere vigile per tutta la vita”.
Oggi più che mai, queste parole di Simone De Beauvoir suonano tristemente attuali.
La giornata di ieri è stata testimone di non uno, ma ben due momenti che non avremmo voluto vedere, e che ci ricordano che la strada dei diritti è un viaggio, non una destinazione.
Da una parte, una terribile notizia ci giunge nella notte, dal cuore del Nord Europa: ad Oslo, capitale di uno dei paesi con il più avanzato stato dei diritti civili al mondo, un uomo armato ha aperto il fuoco in un locale LGBTQ+, uccidendo due persone e ferendone 22. Oggi in città si sarebbe dovuto svolgere il Pride, che tuttavia è stato cancellato per ragioni di sicurezza.
“Seguiremo le raccomandazioni della polizia e ci prenderemo cura l’uno dell’altrə. Inviamo pensieri affettuosi e amore ai parenti più prossimi, a coloro che sono stati feriti e ad altrə colpitə. Presto saremo di nuovo orgogliosə e visibili, ma oggi condivideremo le nostre celebrazioni del Pride da casa” queste le parole di Inger Kristin Haugsevje, leader dell’Oslo Pride, e Inge Alexander Gjestvang, leader della FRI, l’Organizzazione norvegese per la diversità di genere e sessuale.
Dall’altra gli USA, troppo spesso nell’immaginario europeo-occidentale “patria dei diritti e delle libertà”, che con una sentenza della Corte Suprema fanno un passo indietro di oltre 50 anni cancellando il “diritto all’aborto. Questo significa che ogni stato americano potrebbe promulgare leggi di divieto all’aborto. Già in Texas e Mississipi l’aborto è illegale ed entro il 30 Giugno è previsto che altri 13 stati americani approvino leggi che vietano l’interruzione di gravidanza.”
Oggi è un giorno di lutto per Oslo e per tutto il mondo LGBTQ+ e non solo. Piangiamo una cultura patriarcale, machista e violenta che dalla Russia agli USA, passando per tutto il Medio Oriente e l’Africa, vieta, umilia, reprime e uccide. Con leggi, attentati, guerre e sfruttamento. Ma da domani ricominciamo a lottare e Sabato 2 Luglio saremo in piazza per una libertà senza confini, con la testa rivolta ad Oslo, all’Ucraina, all’Afghanistan, alla vergogna della corte suprema USA e a tutte le guerre e le violenze che ci circondano