Il Sardegna Pride: 20.000 grazie, ci vediamo l’anno prossimo
Il Sardegna Pride è ormai diventato un appuntamento imperdibile in Sardegna. Anche quest’anno una folla impressionante ha preso parte alla grande manifestazione che Sabato 27 Giugno ha sfilato per le vie di Cagliari al motto di “Impari pro is deretos” (Insieme per i diritti). E aumenteremo perchè il Pride è veramente la festa di tutte e tutti quelli che non accettano l’omofobia, la trasnfobia come qualunque altra discriminazione o razzismo. In piazza per i diritti, le libertà e la piena cittadinanza di tutte e tutti, per dire no alla violenza ed al razzismo, per imparare a convivere nel pieno rispetto dei singoli percorsi. A seguire l’intervento di Barbara Tetti, presidente del MOS, alla partenza del corteo e il documento di ringraziamenti del coordinamento del Sardegna Pride
Grazie per questo strepitoso Sardegna Pride 2015!
Dopo una giornata come quella di sabato 27 giugno, in cui decine di migliaia di persone da tutta la Sardegna sono scese in piazza e hanno manifestato lungo le strade del centro di Cagliari per il Sardegna Pride 2015, la quarta parata per i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer nella nostra Isola, ci sentiamo in dovere di ringraziare tutte e tutti coloro che hanno reso possibile un successo così straordinario.
Crediamo che in tutto il mondo i Pride siano, ancora oggi, un importantissimo strumento per portare alla luce del sole e all’attenzione dell’intera cittadinanza le istanze dei movimenti lgbtq… e non solo: anche di tutte quelle persone che – consapevoli che una società migliore debba essere anche più giusta, più equa, più libera e debba riconoscere i diritti di tutte e tutti all’auto-determinazione e all’auto-rappresentazione – hanno voluto esser parte e far proprie le battaglie di una minoranza, trasformandole in questo modo in battaglie universali.
Certo, i Pride hanno un significato più rilevante in quei luoghi del mondo in cui l’omosessualità, la transessualità e qualsiasi “difformità” dalle norme precostituite, sono ancora punite, represse, limitate o osteggiate; in cui l’omofobia si fa legge o comportamento appoggiato da quello stesso Stato che dovrebbe piuttosto difendere i propri cittadini e cittadine. Ma anche in un Paese come l’Italia, in cui sembra impossibile – a differenza delle altre nazioni europee e “occidentali” – approvare una qualsiasi norma che preveda delle aggravanti per reati commessi con odio omo-transfobico, o tanto meno una legge che preveda l’equiparazione dei diritti sul matrimonio e sull’adozione, i Pride restano un inestimabile mezzo di contestazione: una commemorazione e una festa insieme, una marcia politica, un’occasione per la liberazione e l’orgoglio di ciascuna e ciascuno, con la quale scuotere i sonnolenti palazzi delle istituzioni, ancora ignave, confuse, titubanti, fuori dalla storia.
E l’importanza dei Pride è testimoniata soprattutto dalla partecipazione, non solo quantitativamente impressionante (considerando tutti gli appuntamenti dell’Onda Pride, a livello nazionale si parla di più di un milione di persone scese in piazza dal Trentino alla Sicilia), ma anche trasversale per età e composizione: dai giovanissimi alle famiglie (etero e omoparentali, senza distinzioni), dai rappresentati delle istituzioni locali e dei partiti ai gruppi autonomi e auto-organizzati, dalle associazioni culturali agli artisti, alle singole persone interessate e motivate. E, inutile negarlo, questo risultato straordinario in Sardegna è frutto anche dell’attivismo e di quell’inedito percorso “preparatorio” che, nelle settimane precedenti, tra la Queeresima, Diritti al Cuore e le tante altre occasioni di incontro e approfondimento, hanno preceduto la grande parata del 27 giugno.
Di fronte a tutto questo, come Coordinamento SP2015 (ARC Cagliari, MOS Sassari, Famiglie Arcobaleno Sardegna, UniCaLGBT Cagliari e GayNet Olbia), non possiamo non ringraziare: la Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna e il Presidente Gianfranco Ganau, il Comune di Cagliari – Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015 e il Sindaco Massimo Zedda, il Comune di Sassari, il Comune di Assemini e il Sindaco Mario Puddu, il Comune di Porto Torres e il Comune di Tissi, per i loro patrocini ufficiali al Sardegna Pride; il prezioso lavoro dei nostri media-partner, che con i loro mezzi hanno seguito l’intera preparazione e lo svolgimento del Pride, i portali nazionali Gay.it e Me2, EjaTV televisione ufficiale del Sardegna Pride, Radio Sintony e UniCa Radio radio ufficiali del Sardegna Pride; tutti gli sponsor, che hanno sostenuto il Sardegna Pride mettendoci la faccia, il marchio e ciascuno le proprie risorse: Tiscali, CTM spa, Pasta Cellino, Mush, Ottica OcchiXOcchi, Grafiche Ghiani, Città del Sole Sassari, Bobocono, Old Square Cagliari, Chambres du
Monde, Gallery Caffè, Providence Ambulanze, Salis Trasporti, Nature Belle; a tutte le associazioni, i movimenti, i partiti, i sindacati e i liberi gruppi che hanno dato la loro adesione formale al documento politico del Sardegna Pride 2015: @GayCenter, AEGEE-Cagliari, Amazon Italia (sede di Cagliari), Arcigay Roma, Arcilesbica Nazionale, Associazione Culturale “Il Calderone”, Associazione Culturale “NaturArte”, Associazione “Se non ora quando?” – Cagliari, Associazione “Studenti per la Città”, Associazione “TDM 2000”, Circolo Arci “La Gabbianella Fortunata” (Carbonia), Circolo “Copernico” – Circolo tematico Partito Democratico, Cooperativa Sociale r.l. “Killia”, Emergency ONG Cagliari, Entulas Intercultura, Eureka – Rete degli Studenti Medi Cagliari, E.R.S.U. – Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario, Centro Regionale Sardo F.I.C.C. –
Federazione Italiana Circoli del Cinema, C.G.I.L. Sardegna e Camera del Lavoro di Cagliari, i.R.S. – Indipendentzia Repubrica de Sardigna, L.I.L.A. Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS – Sardegna, noiDonne 2005, Organizzazione di volontariato “Maya”, Partito Democratico – Provincia di Cagliari, Sardegna Possibile, S.E.L. Sinistra Ecologia Libertà – Sardegna, S.E.L. – Circolo “Sergio Atzeni”, S.E.L. – Circolo “Zorba il Gatto” (Carbonia), TamburA Battenti, U.A.A.R. Unione Atei Agnostici Razionalisti – Cagliari, UniCa2.0 – Per l’Università di Tutti, Unione degli Studenti.
Un ringraziamento particolare va: alle forze dell’ordine, ai vigili urbani e agli uffici tecnici del Comune di Cagliari e della prefettura, per la loro solerte e paziente collaborazione, all’Università degli Studi di Cagliari, alla Società Umanitaria – Cineteca Sarda, alla MEM – Mediateca del Mediterraneo, al Teatro Stabile della Sardegna e Teatro Massimo di Cagliari; e ancora a: Circolo ARCinema F.I.C.C., universitARC e Sardegna Queer, C.G.I.L. Nuovi Diritti Cagliari e Sardegna, Circola nel Cinema “Alice Guy” F.I.C.C., Circolo Laboratorio 28 F.I.C.C., Associazione Culturale Menabò,
TamburA Battenti, Amnesty International Gruppo 128 – Cagliari, A.R.C.I. Carbonia “La Gabbianella Fortunata”, Affrica, Lucido Sottile, Ex-Art, il Canotto sul Comò, Se non ora quando?, Entula – Liberos, Accademia del Musical “George Garshwin”, U.I.S.P. – Unione Italiana Sport per Tutti, ViceNews, Babel Center, Bar Florio, Sixtynine Sexy Shop, Edoardo Marzi Fotografo, M.P.S. – Movimento Sportivo Popolare Italia, Papiro Sarda, DriMcafè Oristano, Babeuf, Caffé dell’Elfo, Associazione Consumatori Sardegna Onlus, City Angels, Angeli di Sardegna, Sardegna Sorriso, l’Alma Beach che ci ha ospitati per l’Official Party post-Pride.
Un grazie speciale vogliamo dedicarlo a Emergency, e alla sua Presidente Cecilia Strada, donna straordinaria e determinata, non solo per l’impagabile lavoro che fanno – portando fin nelle zone più remote del mondo cure gratuite e di qualità, accessibili a chiunque – ma anche per aver voluto condividere con noi la giornata di sabato 27, durante il loro XIV Incontro Nazionale tenutosi per la prima volta in Sardegna, sul carro di apertura del Pride e poi sul palco del loro concertone alla Fiera di Cagliari. E ringraziamo per questo anche Patty Pravo, che mai avremmo potuto immaginare di avere come guest-star del nostro corteo!
Un ringraziamento di cuore vogliamo dedicarlo alla voce di Chiara Effe e alla matita di Riccardo Atzeni, che con la loro arte hanno regalato al Sardegna Pride 2015 quel piccolo gioiello che è Tutti giù per terra, il videoclip animato e musicato che quest’anno ha accompagnato il nostro percorso. E, insieme a loro, anche a Gianni Dettori, a Francesca Saba e a tutti gli altri artisti e artiste che hanno reso prezioso il lungo sentiero che ci ha condotto alla giornata del 27 giugno.
Resta infine un ringraziamento, quello più importante di tutti: è il “grazie” più grande che va a tutte le attiviste e gli attivisti e alle libere persone che, per mesi, giorno e (più spesso) notte, hanno speso con sacrificio e passione il loro tempo libero (e sovente anche il tempo del proprio studio o professione), lavorando con perseveranza o ostinazione, contro molte prevedibili e imprevedibili difficoltà, affinché si ottenesse questo straordinario successo. Il Sardegna Pride, in fondo, è come un piccolo miracolo, frutto di un’utopia politica e sociale, la dimostrazione che le capacità, le disposizioni, le attitudini, i caratteri, i pregi, i difetti, gli umori, le convinzioni, la fantasia, gli obiettivi di decine di persone possano incontrarsi e realizzare qualcosa di unico e irripetibile, con un orizzonte comune: un futuro migliore per le prossime generazioni.
Grazie davvero a tutte e tutti… ci vedremo da qualche parte in questa nostra bella Isola per il Sardegna Pride 2016!